sabato 3 gennaio 2015

Paolo Vino sui saldi: “A ridosso del Natale sono solo un danno”

Paolo Vino sui saldi: “A ridosso del Natale sono solo un danno”

👤by Stefano Gianuariogennaio 02
 
 
NORDMILANO – L’apertura dei saldi se da una parte viene salutata con entusiasmo dalla clientela, fa storcere il naso ai commercianti. Rispetto al passato recente infatti, la stagione degli sconti non rappresenta più un’occasione di vendita extra per i negozi ma una nuova insidia.
Leggi anche: Saldi invernali, domani si parte in Lombardia: previsti cali e caccia allo sconto
Ne abbiamo parlato con il presidente di AssoCommercio di Sesto San Giovanni, Paolo Vino.
Paolo VinoQuali sono gli umori dei commercianti per l’apertura dei saldi?A ridosso del Natale ci fanno solo un danno. La gente che ha fatto acquisti per il Natale non comprerà certo di nuovo. Da qualche anno la decisione di far partire i saldi spetta alle Regioni e la Giunta Maroni non ha sempre tenuto conto delle istanze dei commercianti.
Qualche giorno di anticipo può davvero fare la differenza?Non è solo una questione di date. Tutto il sistema andrebbe rivisto. Tra l’altro bisogna tenere conto del fattore climatico: per chi commercia nell’abbigliamento, con gli autunni caldi non si ha ancora il vestiario invernale da smaltire, ci si ritrova a scontare merce relativamente nuova.
Nessun vantaggio quindi per i commercianti?Noi abbiamo lo studio di settore al quale tenere fede, ricavi e venduto devono essere in linea, diversamente l’andamento non risulta né congruo né coerente, cosa che accade quando si vede merce in saldo.
E cosa accade?Una nuova batosta per i commercianti che devono pagare la differenza in tasse. La verità e che qui stiamo boccheggiando tutti e per molti incassare vuol dire solo pagare i debiti.
Cosa potrebbero fare le istituzioni?Il sistema è tutto da rivedere. Come detto, con le autonomie locali la Regione può far qualcosa.
E a livello locale?Per quanto riguarda Sesto, personalmente avevo pensato che avere un unico assessore per Bilancio e Commercio fosse un bene: mi sono dovuto ricredere, le attività di Bilancio sottraggono troppo tempo e spazio al commercio, per il quale non è stato fatto niente. A Sesto nell’ultimo mese abbiamo fronteggiato i lavori della M1, la chiusura immotivata di via Picardi e non è stato organizzato un vero calendario di feste per promuovere il commercio.
Riguardo alle associazioni di categoria invece, non è necessario nessun “mea culpa”?Va detto che manchiamo di progettualità. L’Unione Commercianti non è stata in grado di fare nulla per rilanciare il commercio, anche qui, sarebbe tutto da ripensare.
Nessun settore del commercio si “salva”?Il food accusa sicuramente meno la crisi. E in generale dovremmo cercare di essere più categoria, tutti quanti.

Nessun commento:

Posta un commento